pubblicato il 04 05 2012
Sono lontani i tempi in cui si credeva che l’alta tecnologia avrebbe reso superflui gli incontri a tu per tu. È un fatto che, nonostante le videoconferenze, i collegamenti Skype e le connessioni 3D, convegni, congressi e meeting non siano affatto caduti in disuso, data la naturale necessità dell’essere umano di mantenere un rapporto diretto coi suoi simili.
Il discorso è meno tranchant per eventi come quelli fieristici, nei quali i meccanismi di interrelazione possono essere ridotti al lumicino e, a volte, la decisione d’acquisto può scaturire dalla semplice presa di contatto con un’insegna ammiccante o una brochure ben riuscita (soprattutto in un settore ad alta volatilità come quello turistico).
Anni fa il Ceris – Istituto di ricerca sull’impresa e lo sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche pubblicò un rapporto tecnico sulle tipologie e funzioni delle fiere virtuali web, ancor oggi molto attuale per definire punti di forza, criticità e aree di sviluppo di questi strumenti commerciali.
Il rapporto esaminava un congruo numero di siti fieristici italiani, circa la metà dei quali relativi a un’offerta commerciale multisettoriale, e il resto oscillante dai prodotti tipici all’alta tecnologia (celle a combustibile, sistemi di sicurezza), passando per la meccanica, l’edilizia, l’idraulica, i materiali lapidei.
Un aspetto comune a tutti questi siti è sicuramente quello della costante attenzione nei confronti dei potenziali espositori, volta a catturarne l’adesione, tramite moduli on/off line e vendita di spazi web, con indicazioni molto dettagliate sui costi. Tuttavia, nella maggior parte dei casi non si tratta di ambienti virtuali in senso proprio, quanto piuttosto di una gamma d’interfaccia che vanno dal semplice database al portale, in cui quasi sempre il virtuale proposto nasce da un’evidente confusione tra i concetti, ben distinti, di virtualità e ipermedialità: quindi grande uso di foto e in alcuni casi di filmati, con un unico esempio di applicazione di realtà virtuale peraltro piuttosto blanda, sia nella grafica sia nel livello di interattività.
Un sito web dedicato a una fiera dovrebbe in primo luogo evitare di ridursi a un online information desk dell’istituzione committente. Dal confronto tra una fiera on-line e una fiera reale, ad esempio di prodotti tipici, emergono numerose considerazioni a sostegno di questa tesi. La prima è che sicuramente la migliore ricostruzione virtuale non potrà mai sostituire l’esperienza tattile, olfattiva o gustativa del visitatore quando interagisce materialmente con un pecorino di fossa o un bicchiere di Aglianico. La seconda è che, altrettanto sicuramente, la visita di una fiera web viene vissuta da chi la compie come un’esperienza molto più solitaria e meno coinvolgente rispetto a quella di muoversi tra i banchi o gli stand di un evento reale.
Per questo motivo, nella costruzione di luoghi virtuali, sarebbe meglio non perseguire inutilmente una fredda imitazionesemplificata della complessità propria di un reale spazio sociale, quanto piuttosto approfondire ed esplorare tutte le potenzialità relazionali dei media digitali, trasformando così i limiti oggettivi della ricostruzione virtuale in opportunità d’arricchimento della comunicazione complessiva.
Tra gli elementi innovativi da prevedere in un modello di fiera virtuale non possono dunque mancare, in primo luogo, tutti quei servizi e funzioni in grado di produrre un’alta capacità di interazione, unitamente alla massima capacità di stabilire relazioni, tra visitatori, operatori fieristici ed espositori; ovviamente non in questo unico ordine, o almeno non solo, ma considerando il tutto secondo una logica orizzontale/trasversale di rete.
Il risultato veramente innovativo da porsi deve essere quello di realizzare una sintesi intelligente tra virtuale e reale. Le pagine web di una fiera virtuale vanno popolate da presenze effettive dal mondo reale. Si pensi ad esempio alle webcam con cui gli operatori forniscono informazioni ai visitatori, ai blog cafè in cui visitatori, operatori ed espositori si scambiano idee sui prodotti, oppure ai podcast (audio e video) costantemente aggiornati sulle caratteristiche della produzione, o sulle tecnologie utilizzate.
A loro volta, i padiglioni e gli spazi espositivi fisici della fiera reale vanno integrati con elementi di realtà virtuale: per esempio con le mappe della fiera, con itinerari tematici personalizzati, foto e video dei prodotti, immagini d’ogni tipo, dati e statistiche; tutto consultabile in modo tradizionale su postazioni fisse, o scaricabile su dispositivi mobili (tramite Wi-Fi o Bluetooth) insieme a gadget, suonerie pubblicitarie, giochi e altro ancora.
Se questa news ti interessa e vuoi avere maggiori informazioni o essere contattato senza impegno,
Attendi...
Riprova ad inviare la richiesta oppure contattaci all'indirizzo redazione@eventiaziendali.it
Annulla e chiudiLascia i tuoi contatti e riceverai le informazioni che richiedi.