pubblicato il 24 02 2016 in CONGRESSI&DINTORNI
Vis à vis con il professor Francesco Corcione, il presidente della Società Italiana di Chirurgia che organizza il congresso annuale di 4 giorni con 1.500/2.000 delegati.
EMI-Eureka MICE International, ideatrice e organizzatrice del workshop Association Days, continua a fornirvi spunti utili per conoscere da vicino il mercato associativo. Dopo aver ascoltato il professor Rodolfo Capanna, presidente di Siot-Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia e il professor Achille Lucio Gaspari, presidente di Sico-Società Italiana di Chirurgia Oncologica, incontriamo oggi il professor Francesco Corcione, presidente della Sic, la Società Italiana di Chirurgia che ogni anno organizza il congresso a cui intervengono 1.500/2.000 delegati.
Qual è il trend della vostra associazione?
“La Sic, come molte altre associazioni, sta assistendo alla riduzione degli investimenti compiuti dalle aziende in termini di supporto formativo. Nel nostro caso una delle cause principali è quella che potremmo definire la cinesizzazione dei macchinari: sempre più spesso i device di cui ci valiamo sono prodotti da imprese cinesi che, oltre a non fornire le necessarie garanzie in termini di sicurezza e qualità, non finanziano la formazione. Questo si traduce inevitabilmente con la contrazione del budget a disposizione per l’organizzazione del nostro congresso, elemento che influisce sulla diminuzione dei delegati che vi partecipano”.
Come superate questa difficoltà?
“La via che abbiamo intrapreso e che contiamo di proseguire consiste nell’organizzare a Roma un congresso congiunto con tutte le 26 società italiane di chirurgia. L’appuntamento di cinque giorni, a cadenza biennale, ci consente sia di contenere i costi sia di ampliare le presenze: quest’anno, a settembre, contiamo di arrivare sino a 3.000 delegati ospitati all’Auditorium Parco della Musica”.
Il congresso biennale sarà sempre nella capitale. Quello annuale, invece?
“Negli anni pari si svolge a Roma, in quelli dispari, invece, nei capoluoghi italiani che garantiscono contemporaneamente raggiungibilità e disponibilità di alberghi e di un centro congressi con area espositiva e aule adeguate per numero e dimensioni alle nostre esigenze. Il mio sogno è quello di trovare un albergo con un centro congressi di grandi dimensioni e una sala panoramica in cui ospitare la cena sociale, Vorrei organizzare il congresso in un'unica sede, eliminando così costi e gestione di trasferimenti e location”.
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