pubblicato il 27 07 2016 in DALLE ASSOCIAZIONI
Il congresso SIL torna in Italia dopo 90 anni, con la partecipazione di oltre 800 scienziati provenienti da 65 paesi di tutti i continenti
Dal 31 luglio al 5 agosto prossimi Torino ospiterà presso il Lingotto il 33° Congresso della Società Internazionale di Limnologia, la scienza che studia i laghi e i fiumi. Questi ecosistemi sono la riserva d'acqua dolce del nostro pianeta. E' una riserva molto piccola perché oltre il 99% dell'acqua della Terra è quella salata dei mari e degli oceani. Però l'esistenza degli organismi viventi sulla superficie del pianeta dipende dalla poca acqua dolce contenuta nei laghi, nei fiumi e nel sottosuolo. La disponibilità di questa risorsa sta diminuendo per l'aumento dei consumi umani e per le alterazioni del ciclo dell'acqua prodotte dal cambiamento climatico. Per conservare e per proteggere gli ecosistemi d'acqua dolce dai danni che l'uomo può provocare è fondamentale studiarli e conoscerli sempre meglio: questo è lo scopo della limnologia. Le presenza di questo Congresso Internazionale a Torino testimonia l'interesse degli scienziati italiani per gli ecosistemi acquatici e per la loro salvaguardia.
La Società Internazionale di Limnologia (SIL), fondata nel 1922, tenne il suo quarto congresso in Italia nel 1927. Il ritorno in Italia del Congresso SIL dopo 90 anni, con la partecipazione di oltre 800 scienziati provenienti da 65 paesi di tutti i continenti, è un riconoscimento internazionale dell'eccellenza e dell'impegno della ricerca limnologica italiana.
Una tavola rotonda promossa dai Consorzi dei fiumi Oglio, Adda e Ticino affronterà nello specifico le problematiche relative ai laghi sud-alpini "di casa nostra". Le politiche ambientali che interessano la gestione dei bacini idrografici e dei laghi si muovono, infatti, ancora sulla base di conoscenze e condizioni di riferimento che sono probabilmente superate dai cambiamenti in atto. Piene catastrofiche seguite da carenza idrica, il rimescolamento parziale e sempre meno frequente delle acque, eutrofizzazione e deossigenazione delle acque, fioriture algali e presenza di specie invasive sono solo alcune delle manifestazioni dei problemi che affliggono i grandi laghi profondi. Essi rappresentano non solo un patrimonio naturale di enorme valore, ma sono anche una risorsa di primaria importanza attorno alla quale sono cresciute le economie di vasti territori. Si pensi ad esempio a tutta la pianura a nord del fiume Po, una delle regioni più ricche del continente europeo, il cui sviluppo è dipeso e tuttora dipende dalla grande disponibilità di acqua nei laghi a sud delle Alpi. L’obiettivo della Tavola Rotonda è di identificare i bisogni di conoscenza e di mettere in comunicazione il mondo scientifico con chi quotidianamente affronta problemi che spaziano dalla sicurezza idraulica all’uso della risorsa idrica, dal turismo all’industria idroelettrica, dalla navigazione interna alla pesca, dalla conservazione della natura alle emergenze ambientali.
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