pubblicato il 15 08 2012
È prassi invalsa, da parte delle aziende sponsor delle società sportive, quella di radunare una selezione dei propri pubblici di riferimento all’interno di “isole” (ossia spazi prenotati) davanti agli stadi nelle ore precedenti o successive alla gara dello sponsee
L’obiettivo, evidente, è di far leva sul rapporto col club per comunicare i valori di brand in modo incomparabilmente più efficace rispetto alle consuete iniziative di marketing. Ed è proprio la maggiore efficacia a dare un senso al costo-contatto, altrettanto incomparabilmente superiore.
Queste isole, quasi sempre coperte – soprattutto in funzione anti-intemperie – ed erette sotto forma di tensostruttura, presentano problemi di progettazione che vanno affrontati e risolti alla radice. Di seguito ricapitoliamo i punti-chiave.
Requisiti di base
Il primo problema è la stabilità. Per ovviarlo occorre che le strutture portanti, meglio se in alluminio anodizzato, siano fissate al suolo con picchetti in acciaio. Nel caso in cui il terreno non consentisse un ancoraggio di questo tipo si possono impiegare zavorre o tasselli chimici. Ulteriore stabilità alla copertura può essere apportata da sistemi di controvenature in acciaio.
Secondo problema: igiene e sicurezza. Lo si risolve coprendo la struttura con un telo in cloruro di polivinile a trama speciale: esso, oltre che idrorepellente, è anche resistente a sporco e muffe e ignifugo con classe 2 di resistenza al fuoco. I rivestimenti in cloruro di polivinile sono normalmente bianchi, ma, su richiesta, si possono colorare. Ne esistono anche di trasparenti od oscuranti.
Terzo problema: il trasporto. Le strutture più facili da trasportare sono quelle modulari, che permettono di velocizzare le fasi di montaggio e smontaggio, garantendo una realizzazione ottimale anche in tempi ristretti.
Requisiti specifici
Detto questo, manifestazione che vai, esigenza che trovi. Ciascuna circostanza ha le sue problematiche precipue, da risolversi secondo contingenza. Qui, per la prima volta, tentiamo un breve elenco ragionato.
• Effetto scenico. L’accusa che spesso si muove alle coperture in cloruro di polivinile è di essere “tristi”. Niente di più falso: sono tristi solo per chi non ha fantasia. Si possono flettere in mille modi, o combinare fra di loro, con impatti scenografici talora molto suggestivi.
• Il microclima. Altra accusa: specie nella stagione estiva le tensostrutture sono poco fresche, col rischio di dare un senso di “soffoco” a chi ci sta dentro. Falsissimo: basta utilizzare un velario e si crea un microclima a prova di anticiclone africano.
• Estetica. È sbagliato anche pensare che le tensostrutture siano soluzioni di ripiego estetico. Con un modesto aumento di budget se ne possono prenotare di molto eleganti in teloni traslucidi o in membrana di poliestere.
• Supporto adv. Una mini-struttura in poliestere è vantaggiosamente impiegabile per evidenziare un cartellone pubblicitario.
• Dinamismo, caratteristica secondo alcuni irrinunciabile a latere di un contesto sportivo. Basta accostare creativamente due (o più) teloni e il gioco è fatto.
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