pubblicato il 31 07 2013
Per celebrare i 30 anni di attività il titolare e i dipendenti di Axa Software hanno preparato la cena per i clienti.
Una storia costruita soluzione dopo soluzione, programma dopo programma, cliente dopo cliente. E festeggiata non mettendosi davanti ad un pc, ma in cucina.
In 30 anni Axa Software non ha tradito le proprie origini, ma ha saputo fare tesoro della propria esperienza per costruire una realtà che, partita dalla cittadina di Pavia di Udine (Ud), opera oggi in più parti del mondo. «Abbiamo iniziato con programmi che facevano solamente prima nota e fatturazione. Adesso i nostri software permettono di gestire rettifiche contabili, consuntivo di cassa e pianificazione della produzione», spiegaWalter Faggin titolare di Axa. «In 30 anni abbiamo girato l’Italia in largo e soprattutto in lungo, ci siamo arricchiti di nuove esperienze, di nuove conoscenze, abbiamo affrontato problemi da punti di vista diversi e abbiamo imparato, risolto, sviluppato nuove applicazioni. Il cantiere nel Salento in Puglia è simile a quello della Brianza, il tema è lo stesso, ma gli approcci, i modi di operare , alla fine portano a soluzioni diverse». E proprio questa Italia è chiamata a raccolta per la festa dei 30 anni, quando i dipendenti di Axa per una sera hanno messo da parte i complessi software gestionali, per indossare grembiuli e mettersi alla prova in un ambito forse più comune ma non certo semplice: i fornelli.
«Abbiamo festeggiato 30 anni di attività organizzando una cena con i clienti. Ci siamo trasformati in cuochi, camerieri, pasticceri, sommelier. L’inesperienza è stata compensata dall’entusiasmo e la volontà di fare una cosa gradita ai nostri ospiti». Il problema non era il menù fatturazione, ma il menù da portare in tavola. «Un esame difficile da superare: i nostri clienti napoletani, siciliani, pugliesi, toscani, emiliani potevano diventare dei giudici spietati», ricorda Faggin. «Il nostro menù di programma avrebbe potuto abbruttirsi e la loro tradizione di cucina e di accoglienza avrebbe potuto ricevere un colpo mortale». Ma anche sulla tavola Axa ha superato l’esame. «I napoletani ci hanno fatto i complimenti per i dolci, le nostre 15 portate di antipasti hanno rallegrato i pugliesi, le alici soddisfatto i siciliani, le verdure pastellate incuriosito i romani, il prosciutto cotto nel pane saziato gli emiliani, il risotto stupito i milanesi. Grande è stata la fatica; molta la tensione dettata soprattutto dall’inesperienza nel noleggiare forni, friggitrici e frigoriferi. È stato difficile acquistare gli ingredienti nel tentativo di non sprecare nulla ma al contempo di non far mancare nulla. Alla fine, incredibile, abbiamo sbagliato sul vino: era troppo poco». Un peccato che può essere ritenuto veniale al termine di una cena curata nei dettagli.
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