Next Group rinnova il format di S.Pellegrino Young Chef 2016

pubblicato il 21 11 2016

Una macchina organizzativa di 200 professionisti per tre giorni di evento, tra competizione, show e brand experience

Dieci mesi di lavoro, un team di sei persone dedicato full time al progetto, che nella fase finale è cresciuto fino a contare 30 professionisti e 150 tecnici. “Per noi di Next Group, aver vinto la gara per l’ideazione e la produzione di S.Pellegrino Young Chef 2016 ha significato dedicarsi a un progetto estremamente stimolante e di enormi dimensioni nel quale abbiamo messo tutto l’impegno, l’entusiasmo e la professionalità di cui siamo capaci”, commenta il responsabile del progetto Mauro Martelli, Creative + Client Director di The Next Event, la divisione di Next Group specializzata nella comunicazione e produzione di eventi.

Calato il sipario sulla seconda edizione dell’evento S.Pellegrino, Martelli ne spiega la riuscita. “Il cliente ci aveva lanciato una sfida importante: innovare il format della prima edizione, amplificando il meccanismo di show della gara. E al contempo gestire, nel corso della competizione, gli chef più rinomati del mondo e un pubblico di oltre 300 persone, tra giornalisti, ospiti e top client”.

Dal 13 al 15 ottobre, The Mall, a Milano, è stato il teatro della fase finale della competizione indetta da S.Pellegrino, nel corso della quale 20 giovani chef da tutto il mondo, vincitori delle selezioni regionali, hanno cucinato per una giuria internazionale di “Sette saggi”: Carlo Cracco, Mauro Colagreco, David Higgs, Gaggan Anand, Elena Arzak, Wylie Dufresne e Roberta Sudbrack. Affiancati ciascuno da uno chef affermato, i 20 concorrenti si sono dati battaglia, dieci al giorno, cucinando il proprio signature dish per essere valutati a fine giornata; tutto sotto il controllo di Alma, Scuola Internazionale di Cucina, garante della gara.

“Per alzare ulteriormente l’asticella di un evento già di successo e per innovarne il format, abbiamo allestito, nello spazio vuoto del The Mall, 10 cucine professionali, ma soprattutto le abbiamo portate “in scena”. Le cucine sono state usate in real time davanti al pubblico, accomodato in un set in stile lounge. Tutto il lavoro di preparazione dei piatti è stato trasmesso live da 10 telecamere, su uno sfondo di 40 metri lineari di schermi led con la possibilità per i giornalisti di assistere dal vivo, riprendere e intervistare i finalisti. Il risultato è stato uno show dal ritmo televisivo, inserito all’interno di un progetto molto complesso, che ha permesso di accendere i riflettori su ciascun finalista. In questo modo il meccanismo dell’evento è stato spettacolarizzato al massimo e abbiamo garantito a questa edizione un importante impatto mediatico e un grande risultato in termini di emozione”, spiega ancora Martelli. 

Il terzo giorno, la finale. Davanti a un pubblico di giornalisti internazionali300 ospiti tra vip e clienti, e una vasta audience che ha seguito l’evento in streaming, tre super-finalisti hanno cucinato in diretta, nel corso di uno show di ritmo televisivo condotto da Alessandro Cattelan, fino alla premiazione del S.Pellegrino Young Chef 2016. A conclusione della serata, Massimo Bottura ha cucinato “a vista” per un pubblico selezionatissimo in un’area adiacente il palco, allestita a tempo record durante lo spettacolo.

“Un evento di questo genere ha richiesto una macchina organizzativa estremamente sofisticata ed efficiente”, prosegue Martelli. “Next si è fatta carico di ogni aspetto. Non solo abbiamo ideato un nuovo format per la competizione e per lo show. Abbiamo curato l’organizzazione degli spazi – tra cui una zona di backstage per laproduzione (uno staff di oltre 250 persone!) – e l’allestimento, in un ambiente non attrezzato, delle cucine e di un’area per la conservazione degli alimenti. Ci siamo occupati della ricerca degli ingredienti per le sofisticate ricette degli young chef, oltre che del personale, delle tecnologie, delle scenografie e della regia”.

The Next Event non è stata l’unica divisione di Next Group coinvolta sul progetto. The Next World è infatti intervenuta per gestirne gli aspetti logistici. “Abbiamo curato l’hospitality per i 300 ospiti internazionali, e organizzato per loro un programma di brand experience di due giorni, denso di appuntamenti e occasioni uniche”, racconta Valentina Venditti, MICE Operation Manager di The Next World. “Dall’aperitivo sulla highline della Galleria Vittorio Emanuele, alle visite esclusive a luoghi simbolo di Milano come il Cenacolo vinciano, la Casa degli Atellani e la Vigna di Leonardo. Un’autentica “Milano Taste Experience” che ha previsto anche un pranzo firmato Berton all’interno dello showroom Frau e un secondo presso il teatro delle sfilate dell’Armani Silos.

 

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