Opportunità e strategie di sviluppo del congressuale in Italia al World Communication Forum di Milano

pubblicato il 09 04 2013

La prestigiosa manifestazione, che quest’anno si tiene nel capoluogo lombardo, ospita un workshop sulla meeting industry, coordinato dal direttore di Milano Finanza Gabriele Capolino e dalla titolare di Studio Ega Emma Aru. Nutrito il panel dei relatori e numerosi i temi in discussione, dall’Expo alla promozione congressuale dell’Italia.

Il World Communication Forum, in programma a Palazzo Mezzanotte di Milano mercoledì 10 e giovedì 11 aprile, ospiterà unworkshop sul turismo congressuale internazionale in Italia. Si tratta di un evento storico per un comparto sino a ieri considerato “di nicchia” e che oggi assurge a una delle più prestigiose platee mondiali della marketing community, fatta di speaker internazionali, decision maker delle principali aziende multinazionali, istituzioni, delegazioni delle principali associazioni di categoria internazionali e almeno 3mila manager nei due giorni.

Il workshop s’intitola Opportunità e strategie di sviluppo del turismo congressuale internazionale in Italia e avrà luogo mercoledì 10 aprile alle ore 12.30. Sarà coordinato da Gabriele Capolino, direttore ed editore associato di Milano Finanza, nonché presidente della European Business Press (EBP), e daEmma Aru (nella foto), presidente di Studio Ega, membro del consiglio direttivo della Piccola e Media Impresa di Unindustria, componente del comitato tecnico Progetto speciale Expo 2015 di Confindustria nonché del collegio dei Probiviri di Federcongressi&eventi.

Parteciperanno: Renzo Iorio, presidente Federturismo; Giampaolo Letta, presidente del Comitato industria creativa, cultura e turismo di Unindustria-Confindustria; Andrea Rea, professore associato di marketing all’Università La Sapienza di Roma, docente di marketing alla Scuola di direzione aziendale della Bocconi e presidente della Mostra d’Oltremare di Napoli; Roberto Arditti, external relations advisor di Expo 2015; Daniela Carosio, responsabile comunicazione delle Ferrovie dello Stato; Diego Nepi Molineris, direttore impianti sportivi e parco Foro Italico, Coni Servizi; Francesco Conci, managing director di MiCo (il centro congressi di Fiera Milano).

All’inizio del workshop Emma Aru confronterà i dati ICCA (International Congress & Convention Association) nel decennio 2002-2011, osservando lo sviluppo quantitativo degli eventi in Europa, ripartiti per nazione e città. Si soffermerà sull’Europa perché dalle stesse statistiche ICCA emerge come il vecchio continente ospiti oltre la metà (55%) dei cosiddetti grandi eventi internazionali, ossia quelli promossi delle società/associazioni internazionali che si tengono con periodicità regolare e registrano una rotazione geografica della sede in un minimo di tre Paesi.

Le cifre offrono un quadro incoraggiante del posizionamento del nostro Paese, che nel 2011 (ultimo anno di cui sono disponibili i dati – quelli del 2012 verranno pubblicati in occasione della fiera Imex di Francoforte, il 21-23 maggio) risultava al sesto posto nel mondo, con 363 grandi eventi ospitati, alle spalle di Stati Uniti (primi con 759 eventi), Germania (577), Spagna (463), Regno Unito (434) e Francia (428). Meno confortante è la ripartizione per città. Sono solo tre le città italiane ai primi cento posti: Roma (19ma con 92 eventi), Milano (staccatissima al 62mo posto con 32 eventi, al pari – peraltro – nientemeno che di New York e San Francisco) e Venezia (99ma con 22 eventi). Tra le città a seguire ci sono Firenze (105ma con 20 eventi), Torino (109ma con 19) e Bologna (172ma con 12).

Da qui la ricerca delle cause di questo strano fenomeno, quasi un Giano bifronte: da un lato un brillante posizionamento dell’Italia come nazione in generale, dall’altro un’incompleta affermazione delle città in particolare, che stentano ad affermarsi sui competitor internazionali. Perché? Forse per ricettività alberghiera non sempre sufficiente? Scarsa collaborazione tra gli operatori? Marketing strategico migliorabile o mancanza di infrastrutture adeguate?

Il workshop tenterà di dare una risposta a queste domande, e profitterà della presenza di relatori provenienti da ambienti così eterogenei e così correlati tra loro per suggerire sinergie virtuose, quali l’Expo come vetrina non solo per la Milano congressuale ma per l’intera meeting industry italiana, il cinema come veicolo promozionale per l’incoming, la riqualificazione dei grandi impianti sportivi come location per eventi (sul modello di quanto già avviene da anni in numerose capitali e città europee).

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