Rimini turismo congressuale in crescita

pubblicato il 17 05 2013

Il turismo congressuale nella provincia di Rimini chiude il suo bilancio con il segno più: aumentano incontri, partecipanti e giornate di presenza sul territorio dei congressisti.

E’ quanto emerge dal rapporto “Il turismo congressuale della Riviera di Rimini nel 2012”, presentato dall’Osservatorio Congressuale dell’Università di Bologna – Rimini Campusdiretto dal professor Attilio Gardini, promosso e finanziato dal Convention Bureau della Riviera di Rimini.

Numeri in crescita

Rispetto al 2011 lo scorso anno le aziende congressuali della Provincia di Rimini hanno ospitato 6.652 incontri (+0,5 %), a cui hanno partecipato 1.345.883 congressisti (+1,22%) totalizzando 2,6 milioni di presenze congressuali (+4,69%). Cifre che consentono di accrescere del 2,8% la quota riminese del mercato congressuale italiano e agganciare il trend di crescita dell’ospitalità congressuale in Europa.

Le strutture congressuali della Riviera di Rimini nel 2012 hanno modificato il portafoglio clienti: acquisito eventi di maggiore dimensione (+10,35% il numero medio di partecipanti) e soprattutto di maggiore durata (+12,64% la permanenza media, contro il -19,71% del 2011) raccogliendo effetti rilevanti per l’indotto, sia nel comparto alberghiero (pernottamenti), sia negli altri settori dell’economia.

Palacongressi, centri congressi minori, residenze storiche e sale congressuali di enti e fiere nel 2012 hanno fatturato 2.107.915 giornate di presenza congressuale ospitando 4.256 eventi, mentre gli alberghi congressuali ne hanno ospitati 2.396, generando 528.539 giornate. I centri congressuali in generale hanno quindi chiuso il 2012 con un +5,47% d’incontri+3,01% partecipanti+5,97% presenze, in confronto con i 12 mesi precedenti.

I dati esprimono una tendenza anticiclica in atto dal 2009 nonostante la negativa congiuntura economica. Dall’anno della crisi le presenze salgono da 2.500.000  a oltre 2.600.000 e il numero dei partecipanti passa dal 1.120.000 del 2009 al 1.350.000 del 2012. Il numero più alto dal 2004 a oggi.

Il fatturato del turismo congressuale

Se la capacità di stare sul mercato ha influito positivamente sui numeri della produzione congressuale, la congiuntura negativa e una politica di prezzo molto aggressiva hanno pregiudicato la crescita del fatturato. In Italia e nel resto d’Europa i prezzi sono aumentati marginalmente nel corso del 2012 (+2,09% e +3,30%), mentre nella Riviera di Rimini sono diminuiti del 5,13%. Ciò ha permesso di acquisire clienti, ma ha portato nel 2012 a una diminuzione di fatturato del turismo attorno ai 2/3 punti percentuali.

Secondo il rapporto ciò è dovuto alla concomitanza di diversi fattori. Prezzi delle sale decrescenti, alberghi congressuali cedono quote di mercato ai centri congressi, residenze storiche, sale polivalenti di enti pubblici si sono posti in altri segmenti (feste, matrimoni, ecc.). In questo modo, l’aumento di attività dei centri congressuali non alberghieri, non è da solo sufficiente a rendere positivo anche questo indicatore.

Il mercato congressuale

Il rapporto evidenzia come i centri congressuali coprano quasi l’80% degli eventi ospitati, contro il 20% del settore alberghiero. E’ quindi evidente la crescita di due tipologie di location principali: palacongressi e centri congressi minori (+3,7%), sale congressuali di fiera e aziende (+8,6%). In particolare la durata media degli eventi organizzati in queste strutture (rispettivamente 2,35 e 1,76 giorni) accrescono indotto e ricaduta economica sul territorio. A tirare l’aumento della durata degli eventi, sono iniziative corporate +11,2%, associazioni sportive +9,6% e congressi scientifici +4,6%.

A fronte di un crollo delle iniziative congressuali del sistema politico (enti, partiti politici, sindacati), del mondo associativo (associazioni scientifiche, religiose e culturali), diventano così target principali del turismo congressuale riminese il mondo  dell’impresa, dello sport e della scienza. Il segmento scientifico è il più interessante: la domanda in questo settore  è, infatti, tornata ai livelli pre-crisi, mentre negli altri comparti di mercato è ancora inferiore al livello raggiunto nel 2007 (lo scarto è generalmente superiore ai 10 punti). Il medico/scientifico offre, quindi, opportunità di sviluppo che possono consentire il decollo del sistema congressuale della Riviera di Rimini sul mercato internazionale.

Dimensione degli eventi e provenienza dei congressisti

L’analisi della dimensione degli eventi mette in evidenza importanti novità: crescono significativamente i segmenti medio-grandi (fino a 1.000 partecipanti per evento), mentre è stazionario il segmento dei piccoli incontri (50-100 partecipanti per evento). Gli incrementi più rilevanti riguardano il segmento 300-500 partecipanti (+16,95%) seguito da quello 500-1.000 (+11,38%). Cala invece la domanda di grandi eventi con più di 1.000 partecipanti e di quelli carattere regionale, mentre aumentano sia i congressi nazionali sia quelli internazionali, con un rispettivo +2,71% e +13,67%.

Conclusioni

La ripresa dell’attività congressuale registrata nella Riviera di Rimini presenta rilevanti peculiarità rispetto l’andamento dell’attività congressuale italiana: i differenziali positivi di performance riflettono il miglior posizionamento competitivo derivante dalle innovazioni del sistema imprenditoriale della Riviera. Tali innovazioni consentono di crescere in misura maggiore delle altre destinazioni congressuali italiane e, soprattutto, di aumentare le esportazioni (congressi internazionali), incrementare la durata e la dimensione degli eventi ospitati, con effetti positivi non solo per il livello dell’attività congressuale, ma per il valore aggiunto generato e per l’indotto sull’economia del territorio.

Quindi, se la competitività internazionale dell’Italia congressuale peggiora nel 2012, la Riviera di Rimini riesce a conquistare nuovi clienti sul mercato internazionale e affronta con successo le difficoltà che incontra una singola destinazione a porsi sul mercato internazionale. Contribuisce significativamente a questo processo, l’investimento in strutture congressuali avanzate affiancato da specifiche azioni di promo commercializzazione sull’estero.

Arrivano così risultati importanti. Infatti, la crescita delle presenze congressuali è più elevata nei congressi scientifici e internazionali, caratterizzati da maggiori dimensioni e da una più lunga permanenza dei partecipanti, quindi ad alto valore aggiunto non solo per l’industria congressuale, ma anche per tutto il sistema economico (alberghi, aziende commerciali, di trasporto e del leisure). Un fatto confermato dall’ultimo dato riportato nel rapporto. A Rimini nel 2012 la crescita delle presenze è pari a oltre il doppio di quello delle altre destinazioni congressuali italiane: +4,6% nella Riviera di Rimini contro +1,83% del resto del nostro Paese.

 

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